CAREER, LIFE & BUSINESS COACH
ORIENTATORE
OPERATORE OLISTICO
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La mente umana tende ad assumere le qualità di ciò su cui si focalizza.
Così, ad esempio, mentre guardiamo un film ci commuoviamo, ridiamo o ci terrorizziamo. È successo qualcosa nella realtà? No. I nostri pensieri seguono la storia e le nostre emozioni seguono i nostri pensieri.
Purtroppo, anche per gran parte della giornata seguiamo i nostri pensieri. Così, poiché i nostri pensieri sorgono incessantemente, spesso frutto dell’immaginazione e spesso negativi, anche le emozioni che ne conseguono spesso non sono quelle che più ci piacciono o che vorremmo.
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C’è una soluzione? Sì, tenerci a distanza dai nostri continui pensieri per calmare la mente.
Questo insegna la meditazione, che permette di ritrovare uno stato di pace, di chiara consapevolezza e di profondo benessere.
Può apparire come rifugiarsi in un paradiso mentale, ma non è affatto così… al contrario. Infatti, imparare a guidare la nostra mente significa riuscire a gestire i nostri stati d’animo e le nostre reazioni e tutti abbiamo sperimentato che una mente calma e lucida produce risultati decisamente migliori.
Ecco perché oggi al mondo si contano milioni di meditatori.
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Quali sono le spiegazioni scientifiche della meditazione?
Il nostro cervello emette continuamente onde cerebrali, cioè flussi misurabili di elettricità. Nello stato di veglia esso emette circa 50.000 pensieri al giorno e genera onde Beta, irregolari e veloci. Man mano che ci tranquillizziamo e ci rilassiamo, anche la nostra mente si distende e le onde più si fanno più lente e ritmiche, diventando prima Alpha e poi Theta. Tali onde, prodotte ad esempio dalla meditazione, connotano la massima sinergia tra i due emisferi cerebrali.
Ricercatori americani hanno applicato la risonanza magnetica e l’elettro-encefalogramma a decine di monaci buddisti in meditazione, tra cui il Dalai Lama. Hanno così scoperto che, meditando per migliaia di ore, i monaci, a prescindere dalla loro età, modificano la struttura e il funzionamento del cervello.
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Moltissimi studi oggi dimostrano che meditare con costanza è particolarmente benefico e vantaggioso.
A livello fisico porta rigenerazione, regolazione della pressione e del ritmo cardiaco, rafforzamento del sistema immunitario.
A livello mentale stimola intuizione ed immaginazione creativa e capacità di cogliere segnali ambientali sottili: tutte risorse spesso risolutive di problemi e situazioni complessi. Si dice che molti grandi personaggi (Leonardo, Beethoven, Cartesio, Einstein e tanti altri) meditassero per trovare ispirazione.
A livello emozionale conduce a sviluppare, a qualsiasi età, qualità positive come ottimismo, amore e compassione, che trasformano il modo di pensare e, quindi, il carattere.
Negli ambienti medici è dimostrato che meditare stimola autostima, energia ed entusiasmo, aiuta a gestire le situazioni stressanti, aumenta la capacità di mantenersi calmi e di aprirsi al dialogo.
Non sono queste tutte potenzialità da sviluppare anche noi?
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Ci sono tante tecniche di meditazione.
Alcune consistono nel notare e lasciare fluire ciò che c’è nel qui ed ora (pensieri, sensazioni, suoni, ecc.), senza lasciarsi trasportare (consapevolezza). Altre consistono nel portare l’attenzione su una frase, un oggetto, il respiro, ecc. e tenerla ferma, nonostante le continue distrazioni (concentrazione).
All’inizio può essere utile esplorarne alcune. Poi, scelta quella che piace e che funziona, è preferibile mantenerla.
Meditare è tecnicamente semplice, tuttavia un detto indiano chiarisce che richiede impegno: “Controllare la mente è difficile quanto afferrare il vento.”
Così, non è tanto importante meditare perfettamente, quanto essere costanti. Pochi minuti ogni giorno sono meglio che molti saltuariamente. 8-10 minuti sono sufficienti per cominciare, anche se le sensazioni positive spingono spesso ad aumentare fino a 20-30 minuti. L’ideale è meditare allo stesso orario, specie al mattino o alla sera, quando le distrazioni sono minori.
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